Smaltimento delle lenti a contatto e impatto ambientale: un problema sottovalutato

Perché non si dovrebbero gettare le lenti a contatto nel wc?

Dalla loro invenzione risalente al 1800, le lenti a contatto hanno subito un’evoluzione incredibile, sia in termini di materiali che di design. Oggi sono un accessorio essenziale per milioni di persone in tutto il mondo ma la loro diffusione ha portato con sé nuove sfide, in particolare in termini di sostenibilità e impatto ambientale. La contattologia è in continua evoluzione e sta esplorando soluzioni innovative, tra cui la ricerca di materiali più ecologici. Tuttavia, nonostante i progressi, al momento non esistono lenti a contatto biodegradabili o compostabili. Questo significa che ognuno deve fare la propria parte per limitare l’impatto ambientale delle lenti.

Le lenti a contatto sono realizzate con materiali plastici come l’idrogel e il silicone idrogel, che non si decompongono facilmente. Quando vengono gettate nel lavandino o nel water, finiscono negli impianti di trattamento delle acque, dove si frammentano in microplastiche. Queste particelle minuscole raggiungono laghi e fiumi del nostro territorio, contribuendo all’inquinamento e mettendo in pericolo gli ecosistemi acquatici. Inoltre, le lenti mensili o i tipi di lente più resistenti possono arrivare intatte fino al fondo degli oceani e dei laghi.

Le microplastiche rappresentano una delle principali minacce ambientali e derivano sia dalla frammentazione di rifiuti plastici più grandi (microplastiche secondarie) sia dal rilascio diretto di particelle plastiche, come nel caso delle lenti a contatto (microplastiche primarie). Una volta in acqua, queste particelle possono essere ingerite dalla fauna e, attraverso la catena alimentare, arrivare nei nostri piatti, con potenziali rischi per la salute umana.

Quindi, è importante smaltire le lenti a contatto nell’indifferenziato
e prestare attenzione anche agli altri componenti della confezione.

Non si deve dimenticare che anche i materiali che compongono il packaging delle lenti possono essere riciclati correttamente:

  • Blister: da smaltire nel sacco viola
  • Liquido residuo: può essere versato nel lavandino.
  • Confezioni esterne in carta: riciclale nel bidone della carta.
  • Porta lenti e flaconi di soluzione: smaltiscili nella plastica.

 Le sfide future: lenti biodegradabili e regolamentazioni contro le microplastiche

Nonostante gli sforzi della ricerca, al momento non esistono lenti a contatto biodegradabili. Tuttavia, l’interesse crescente verso soluzioni sostenibili sta spingendo le aziende del settore a investire in materiali innovativi. Parallelamente, l’Unione Europea sta adottando misure importanti contro le microplastiche, come il Regolamento (UE) 2023/2055, che vieta l’uso intenzionale di microplastiche in prodotti di largo consumo.

Questa regolamentazione è parte del Green Deal europeo, il cui obiettivo è ridurre l’inquinamento da microplastiche del 30% entro il 2030. Anche se al momento queste norme non riguardano direttamente le lenti a contatto, esse segnano un importante passo avanti nella tutela dell’ambiente. Anche se le lenti a contatto non sono ancora biodegradabili, un corretto smaltimento può fare la differenza nella lotta contro l’inquinamento della nostra acqua.

Fonti:

https://www.deejay.it/articoli/ecco-perche-non-dovresti-gettare-le-lenti-a-contatto-nel-wc/

https://www.visiondirect.it/blog/buttare-lenti-a-contatto-lavandino-water

ARTICOLO A CURA DI LARIO RETI HOLDING